Al weekend arrivo sempre distrutto. Dormire è una delle poche cose che riesco a fare.
La sveglia è un optional e mi piace girarmi e rigirarmi nel letto, coccolato dalle soffici coperte, non dover pensare a docce, colazioni e treni da prendere.
Adoro godermi il dormiveglia, sognare coscientemente, ripensare a quello che è successo durante la settimana in modo semi-onirico.
Mi trovo a pensare a tutto quello che non è successo durante la settimana, a quello che non ho fatto ma che avrei potuto fare, a quello che potrebbe ancora succedere nel weekend ma che sicuramente non accadrà.
Parlo, nella mia testa, con quelle ragazze sedute al tavolo accanto al mio,«cosa bevete? ah, io un più classico mojito. serata un po' moscia stasera eh? posso sedermi?» la prima volta le conquisto tutte e tre. Rewind. Punto sulla ragazza alta, mora, occhi azzurri, la faccio ridere, le altre due si dileguano. Rewind. Mi metto d'accordo, prima, con un amico affinché arrivi dopo pochi minuti da quando mi sono seduto, in realtà quello interessato alle tre era lui, anzi no lui è interessato alla bionda, la mora neanche l'aveva notata.
Parlo, nella mia testa, con la collega del decimo piano, è strana, tutti la considerano lunatica, a me piace. Parliamo di case e cibo, il seguito di una conversazione di un paio di mesi fa. «Quante sono le possibilità che tu venga a cena con me stasera?». «Molte». Rewind. «Nessuna».
Conversazioni immaginarie che fanno iniziare il weekend con un sorriso e che lo trasformano subito dopo, sparito il dormiveglia e realizzato il loro significato intrinseco, in un altro paio di giorni di depressione da solo con me stesso.
--FZ
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